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Caiazzo, una passeggiata nell’arte e nella storia
Caiazzo antichissimo borgo in provincia di Caserta, si distende su un ampio territorio. Nel punto più alto della collina si erge il castello, che domina tutto il territorio circostante. Caiazzo è diventata una meta sempre più ambita da chi ama trascorrere un weekend dedicato alla storia, alla buona gastronomia e al trekking.

La città di Caiazzo si sviluppa ai piedi del Monte Grande. Il nome deriva da una leggenda che narra della sua fondazione attribuita a Calato, figlio di Giove, o alla ninfa Calata, figlia di Tifata, molto amata dal dio Volturno: da qui l’antico nome Caiatia.
Percorrendo l’antico centro storico, tra negozi, bar e botteghe, si scoprono le testimonianze di una storia antichissima, che inizia prima con l’occupazione osca e sannita, poi romana.
Il castello di Caiazzo e fu realizzato per volontà del secondo conte di Capua, il longobardo Landone Matico. Oggi l’edificio presenta numerosi ampliamenti, risultato dell’accostamento di più corpi, la residenza nobile, la cappella, gli ambienti di servizio e la torre. Nel castello hanno soggiornato diversi personaggi famosi, come il poeta Torquato Tasso, l’imperatore Federico II e Pier Della Vigna, menzionato da Dante Alighieri nel XIII Canto dell’Inferno.
La passeggiata nel centro storico è arricchita dalla visita alla cattedrale di Santa Maria Assunta e dalla visione dei palazzi, realizzati da architetti catalani al tempo del dominio aragonese del XV secolo, dei quali sopravvivono bellissimi portali.
Alle bellezze storiche si affiancano quelle naturalistiche: la varietà dei paesaggi rendono questo comune vivo e suggestivo. Colline, pianure e riserve naturali permettono ai visitatori di vivere esperienze diverse. Percorrendo il “Sentiero degli Ulivi” si ammirano uliveti secolari e magnifici scorci paesaggistici. È su queste colline che viene coltivata la nobile “Oliva Caiazzana” e dove è nato il vino preferito dai Borbone, il vino Pallagrello, ottenuto da uno dei rari vitigni a bacca sia rossa che bianca.

Merita una visita il Museo Kere che ha sede nel Palazzo Mazziotti. Intitolato a Cerere, dea dell’agricoltura, documenta le locali tradizioni contadine e popolari, le attività domestiche, artigianali e il lavoro dei campi.

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