Dante nelle Grotte di Castelcivita
Non ci sono quinte o fondali di cartapesta ma uno straordinario scenario preistorico che si fonde con giochi di luce, suoni e installazioni d’arte contemporanea.

Lo spettacolo si snoda per circa un chilometro nelle ampie cavità delle Grotte di Castelcivita, adorne di imponenti gruppi stalatto – stalagmitici, coinvolgendo circa trenta artisti tra attori, cantanti e ballerini.

Nel mezzo del cammin di nostra vita” lo spettatore incontra i diversi personaggi che popolano la prima cantica del Sommo Poeta: da Virgilio a Francesca da Rimini, dalle Fiere a Farinata degli Uberti, da Beatrice alle Erinni, Pier delle Vigne, Ulisse, il Conte Ugolino.

L’Inferno di Dante nelle grotte di Castelcivita è un vero e proprio evento spettacolare. Unico, emozionante, suggestivo.

La magia si ripete ogni settimana con Dante “in persona” che accoglie e accompagna gli spettatori per i cunicoli scavati nelle viscere della montagna e, di caverna in caverna, consente l’interazione del pubblico con i diversi personaggi.

Ne l’Inferno di Dante nelle grotte di Castelcivita il pubblico viene diviso in gruppi di 40 unità che, affidato a un attore che interpreta Dante Alighieri, attraversa i nove cerchi de L’Inferno immaginati dal Sommo Poeta.

Con l’ausilio di una struggente e inedita colonna sonora e la visione di diverse video installazioni, ritraenti le anime dannate, gli spettatori vengono totalmente proiettati nel viaggio infernale.

Dante accoglie il gruppo nell’antro della grotta dove incontra Virgilio e le Fiere recitando il I canto e attraverso la porta che reca la famosa dicitura “per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore…” inizia il viaggio immaginario che dalla burella infernale incontra Lucifero, il male assoluto… “e quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Dopo numerose esplorazioni speleologiche, documentate già a partire dalla fine dell’Ottocento, nel 1972 le Grotte di Castelcivita hanno acquisito una notevole rilevanza paleontologica grazie alla localizzazione di interessanti depositi archeologici all’ingresso della cavità.

Il sistema di cavità sotterranee, si apre a 94 m di altitudine, tra le rive del fiume Calore ed il versante sud-occidentale dei monti Alburni, mostrando da subito un suggestivo scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie scavati dall’azione millenaria dell’erosione carsica.

Se le si vuole visitare è possibile fare un percorso turistico che dura circa un’ora.

All’interno delle Grotte di Castelcivita non c’è segnale WiFi, quindi consigliamo di scaricare le audioguide sul tuo smart phone prima dell’ingresso, in modo che siano disponibili offline.

Fabiana Muto

Fonte: tappetovolante.org

Nelle grotte sono stati rinvenute tracce di occupazione da parte dell’uomo di Neandertal, la cui scomparsa in questa regione è stata datata a 40 mila anni fa. A seguito di questi rinvenimenti, avvenuti nel 1972, campagne archeologiche di scavo sono state condotte da Paolo Gambassini dell’Università di Siena dal 1975 al 1988 e in seguito riprese nel 2016, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Campania. Fabiana Muto

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